giovedì 30 giugno 2011

Origini del riso

  Il riso è originario di una vasta regione che si estende dall’India orientale fino alla Cina meridionale nella quale, agli inizi dell’Olocene, crescevano i suoi progenitori selvatici. In quei territori, il riso si sviluppò  nella fascia tropicale e sub-tropicale delle piogge monsoniche  in molte varietà che gli consentì di colonizzare i più diversi ecosistemi. Il riso selvatico è oggi presente in molte aree della pianura del Gange in India, nelle regioni settentrionali di Burma, Thailandia e Vietnam e in quelle continentali e insulari dell’Asia sud-orientale. Il processo di domesticazione ebbe luogo ad opera di comunità di proto-agricoltori i quali, dopo una prima fase di semplice raccolta dei semi, avviarono la coltivazione dei campi naturali di riso selvatico e successivamente, cominciarono a seminarlo.
La coltivazione del riso selvatico sfruttava la capacità delle giovani piante di resistere al trapianto da un campo all’altro. Questo carattere può essersi sviluppato precocemente solo nelle regioni dove, a seguito di forti alluvioni, i campi di riso selvatico venivano periodicamente inondati da masse d’acqua abbastanza veloci che erano in grado di strappare le giovani piante di riso dal loro ambiente originario, per depositarle più a valle, in campi melmosi, al defluire delle acque. L’osservazione di questo fenomeno può aver stimolato la fantasia di alcuni gruppi di proto-agricoltori a sfruttarlo a proprio beneficio per ottenere campi di riso selvatico in aree più accessibili. Questa tecnica potrebbe essersi sviluppata indipendentemente e contemporaneamente in più luoghi della stessa regione, per soddisfare il bisogno di alimenti dei diversi gruppi umani. 
Le scelte operate dai primi agricoltori, che videro nel riso selvatico una possibile fonte alimentare, cambiarono il destino di molte popolazioni, favorendo la crescita demografica la società e la cultura di quei gruppi che sul riso fondarono la loro economia.

Riso: classificazione botanica

Il riso è un cereale della tribù delle Orizeae appartiene alla famiglia delle graminaceae(Poaceae).
Questo vegetale cresce nell'acqua fino a presentarsi sottoforma di pannocchia composta da 100/200 chicchi.
Come tutti i cereali è composto principalmente di amido,proteine , vitamine ,minerali e fibre di facile assimilazione.
Che lo rende unico tra tutti i cereali è il fatto che non contiene glutine, ideali quindi per coloro che hanno intolleranze alimentari verso questa sostanza (celiaci) .

mercoledì 29 giugno 2011

RISO: ZONE COLTIVAZIONE

Indica: originaria dell'india, è la più antica,  presenta un chicco lungo ,sottile e cristallino.
                Da questa sottospecie derivano i "long grain" americani o il Basmati.
Javanica : a chicco lungo e largo, coltivato nell'area dell'Indonesia, poco conosciuto in Italia.
Japonica: in realtà originaria della Cina, adatta a zone temperate, con maggiore produttività e caratterizzata da un chicco corto, rotondo e perlaceo.
Da questa sottospecie derivano tutte le specie coltivate nel corso dei secoli nel nostro paese di cui tra le moltissime ricordiamo: l'Arborio, il Carnaroli, il Vialone Nano, il Ribe, il Roma, l'Europa, il S. Andrea, l'Originario.
In Italia, la risicoltura è diffusa principalmente in Piemonte (Provincie di Vercelli, Novara, Alessandria), con il 53% della produzione nazionale, in Lombardia con il 39% mentre l'Emilia Romagna 3,5%, sardegna (2,2%) Veneto(0,9%) sono interessati solo marginalmente  

RISO

Oryza sativa più comunemente noto come riso è un prodotto fondamentale dell'alimentazione umana, soprattutto per le popolazioni indocinesi che ne consumano in media 100-170 kg all'anno pro capite.
In europa e in America del Nord i consumi stimati sono limitati 4-6 kg pro capite.
il riso è una graminacea annuale, molto alle basse temperature e ancor di più agli sbalzi termici, la coltura si attua su terreno sommerso che mantiene la temperatura più costante.
E' evidente quindi che il riso può essere coltivato solo in aree con elevata disponibilità idrica.